venerdì 13 novembre 2015

RECENSIONE: Devil Inside di Pietro Gandolfi


Titolo: Devil Inside
Autore: Pietro Gandolfi
Genere: Horror
Casa Editrice: Dunwich Edizioni
Pag.88
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Sinossi:

Helena è una ragazza affascinata dal lato oscuro della vita e conduce un’esistenza al limite, fra alcol, droga e sesso, attratta senza via di scampo in una spirale discendente di autolesionismo. 
Quando sul suo cammino incontra Stuart, sembra riuscire a trovare nuove espressioni per i suoi desideri estremi. Viene a contatto con gente pericolosa, all’improvviso impossibilitata a comprendere dove finisca la finzione e cominci l’orrore, quello vero. 
Helena è convinta di non temere nulla, ma scoprirà di avere commesso un errore, di avere fatto un passo troppo in là. 
Benvenuti allo show, il grande spettacolo di Devil Inside.


(votazione libro: **** quattro stelline: Nudo e crudo)

RECENSIONE


...E' come se fossi l'unico essere vivente in un mare di morte...

Helena è un personaggio molto triste, una donna che ha sperimentato tutto: dalla droga, al sesso estremo, alle sette nere... tutte cose che dovrebbero esaltare l'essere umano... eppure lei non sente più nulla, è priva di emozioni. E' un involucro internamente vuoto. Non mi è stata molto simpatica fin dall'inizio, troppo apatica, troppo presuntuosa, troppo piena di sé... ma questo è un bene, far suscitare amore, antipatia, simpatia e odio per un personaggio, vuol dire che lo scrittore ha impersonato perfettamente la sua creatura.
Ho già letto un romanzo di questo scrittore, oserei dire, fantastico! Con questo racconto non siamo ai livelli di William Killed the radio star, ma non è nemmeno giusto paragonarli, ogni opera è soggettiva, ogni opera è una creatura dello scrittore. La lettura è scorrevole, ma molto cruda, senza censura. E sono ben contenta che la Dunwich Edizioni non abbia censurato Pietro Gandolfi, purtroppo, si sa, molte case editrice storcerebbero la bocca di fronte ad un linguaggio molto crudo. Forse adatto ad un pubblico più maschile che femminile, ma se come me amate gli horror, lo splatter e via dicendo... non vi farà ne caldo ne freddo l'uso delle parole usate dallo scrittore! La cosa che mi è piaciuta molto è l'argomento trattato da Pietro.
Quante vittime ci sono per via di Messe Nere?
Quanti sacrifici alla Bestia Nera?
Quante persone intrappolate in quel sistema che non possono più uscirne, ne deve la stessa vita. Quando leggo un romanzo o un racconto cerco di trarne il succo, le verità che vuol farci vedere, capire chi lo scrive. Esser vittima di questi pazzi è inquietante. 
Helena era un giusto bersaglio, una donna che non aveva nulla da perdere o forse così credeva... bisogna viverli certi momenti per capirli veramente. Helena pensava di riempire quel vuoto, stanca di tutto, stanca della sua stessa esistenza, una donna pronta all'autodistruzione.
Il personaggio, Ronnie, mi è piaciuto moltissimo, misterioso, stravagante e tenebroso, ormai anche lui con un'anima distrutta.
C'è un cosa che vorrei chiedere a Pietro e lo farò...
Spero che il pentacolo descritto nel racconto si intenda per rovesciato. Essendo una neo pagana, non vorrei che venisse scambiato per il nostro pentacolo... purtroppo c'è tanta gente che 'ignora' e per molti un pentacolo non è altro che un simbolo satanico, ma non è così! Che si sappia una volta per tutte i satanisti usano simboli religiosi ma rovesciati, tra cui croci e pentacoli. Spero di aver chiarito il quesito di questa gente che 'ignora'.
Pietro Gandolfi è un scrittore horror molto valido in Italia e mi auguro possa sfondare anche all'estero. Continuerò a leggere le sue opere, perché mi affascinano, mi inquietano, mi inebriano di orrore, proprio come piace a me. 
Non sono quattro stelline piene, perché manca un qualcosa nel racconto, manca il pezzo forte, quello che arriva all'apice, ma nonostante questo è una lettura gradevole e si legge da sé... magari meno adatto a 'signorine' che prediligono romanzi rosa.
Alla prossima Pietro!





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