domenica 5 ottobre 2014

Recensione "L'inverno della Paura" - Dan Simmons


"L'Inverno della Paura"
Dan Simmons


Titolo: L'inverno della Paura
Autore: Dan Simmons
Editore: Gargoyle
Pag. 361 (Cartaceo)
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Prezzo: € 9,90    €8,42

Sinossi:

Sono passati 40 anni, e Dale Stewart fa ritorno a Elm Haven. Già autorevole professore di college e romanziere accreditato, ha messo a repentaglio carriera matrimonio e adesso l'oscurità gli si sta chiudendo intorno. Nelle ultime ore della notte di Halloween, Dale arriva nella morente cittadina dove ha trascorso la sua fanciullezza sperando di trovare nell'isolamento pace e voglia di ricominciare una vita normale. Tuttavia, la scelta di sistemarsi in una fattoria fuori città da tempo abbandonata, un tempo abitazione di un suo strano e geniale amico morto drammaticamente nella terribile estate del 1960, si rivela l'ennesimo di una lunga successione di errori. Laggiù, infatti, Dale non è solo: è stato seguito in quella casa dalle ombre dei suoi demoni personali, che ora distorcono la realtà, facendole assumere nuove, orribili forme. Poi, in anticipo sulla stagione, una fitta coltre di neve scende a rivestire ogni cosa....



(3 Teschietti: Carino)


"Dobbiamo trovare ciò che abbiamo perduto"


Duane... Duane...

Ebbene sì... è proprio Duane McBride a narrare la storia di Dale. Ve lo ricordate?
Sono sicura che chi ha letto L'ESTATE DELLA PAURA si sta domandando:

Ma Duane non era morto?



Infatti è proprio così. Forse Simmons si sentiva in colpa per aver fatto morire il bambino più intelligente, più intellettuale, più avanti rispetto agli altri.... secondo me Duane rappresenta Simmons da bambino, non me lo toglie nessuno dalla mente!

Non sono uno spettro, e non so niente dell'Aldilà. Quando ero vivo non credevo nei fantasmi, nel paradiso, in Dio o nel fatto che lo spirito possa sopravvivere alla morte per andare incontro alla resurrezione o alla reincarnazione, e continuo tuttora a  non crederci. Se dovessi descrivere il mio stato esistenziale attuale, direi che sono una ciste di memoria. La PERCEZIONE che Dale ha di me è così intensa, così isolata e cauterizzata da un senso di trauma rispetto al resto della sua consapevolezza, che sembro esistere come qualcosa che è più di un ricordo, ma meno di una cosa viva; si potrebbe dire che sono un buco nero di ricordo olistico generato dal collasso  gravitazionale del dolore.
So che questa non è  una vera spiegazione, ma del resto neppure io capisco bene la mia situazione : so soltanto che SONO, e che c'è stato un... "risveglio" è forse il termine più indicato... quando Dale decise  di tornare qui e di passare l'inverno nella fattoria in cui vivevo un tempo,  e dove sono morto.

Questa citazione di Duane mi sembrava importante riproporvela, potete trovarla tra la prima e la seconda pagina del romanzo, spiega bene cos'è Duane, e cosa fa... vive alle spalle di Dale come un angelo custode.
Dale decide di tornare a Elm Haven dopo 41 anni da quell'estate tragica, piena di emozioni e dolori. Lo fa dopo aver tentato il suicidio, dopo aver rovinato la sua vita, il suo matrimonio per colpa di una studentessa molto giovane, molto altezzosa e egoista. Torna a Elm Haven dove ha trascorso la sua infanzia, forse sente di aver un conto in sospeso... forse troppi fantasmi vagano nella sua mente. Dale non ricorda tutto, non ricorda cosa è successo in quella scuola, non ricorda quelle creature striscianti e maleodoranti... un vuoto... un buco nero nella sua memoria. Il romanzo è basato su Dale e non sugli altri componenti della sua comitiva. Ma siete curiosi di sapere che fine hanno fatto? Qualcosa so e posso dirvela.
Jim Harlen ha la carriera politica rovinata dall'immancabile scandalo sessuale;
Mike O'Rurke si è fatto prete dopo esser stato ferito in Vietnam;
Kevin Grumbacher ha cercato d'impedire la tragedia della navetta spaziale americana e per questo ha perso il lavoro ed è scomparso nel nulla;
Cordie Cooke è diventata ricca, e però non ci sono notizie certe su quanto ciò sia costato alla sua anima;
Dale Stewart insegnante di inglese e scrittore (aveva realizzato il sogno di Duane).

Dale trova Elm Haven diversa, è una città fantasma... guarda le case dei suoi vecchi amici, alcune sono ancora lì... mentre le altre sono state buttate giù per crearne di nuove.
Lui aveva deciso di affittare la vecchia fattoria di Duane.

Perché Elm Haven? Perché la vecchia fattoria di Duane Mcbride?

Perché Dale si sentiva in colpa per la morte prematura di Duane, non aveva fatto nulla per impedire a quelle creature di rovinare la sua vita, solo dopo la morte del suo amico, la Pattuglia Ciclistica si era messa in moto per cercare di sconfiggere quelle creature venute dall'inferno e proprio grazie agli appunti di Duane.

Dale era un fallito aveva deciso di scrivere un romanzo su quell'estate, basandosi più sugli appunti di Duane che sulla sua memoria. Ma non pensate che tutto filerà liscio come l'olio.
La casa fredda, il piano superiore inchiodato richiama strane situazioni, il telefono è inesistente e nemmeno la linea per il cellulare o per connettersi a internet e perdi più la neve fa da protagonista in queste pagine. 
E' una storia particolare che viaggia tra realtà e immaginazione e poteri extrasensoriali.
Le persone che incontrerà Dale sono reali o no? Le situazioni che gli si presenteranno sono frutto della sua mente malata o sono reali?
Il romanzo va avanti così fino alla fine... ma a me ha lasciato l'amaro in bocca.
L'estate della paura nella recensione che ho fatto qualche mesa fa l'ho definito un capolavoro e ben dettagliato, mentre questo, che si può leggere come continuo ma anche da solo, non lo è! No... Simmons non si è ripetuto. Non mi ha svelato molto sui punti in sospeso sul libro precedente, anzi... ne ha lasciati molti in questo libro.
Ad esempio: c'è una stanza molto particolare al secondo piano della fattoria di Duane che crea strane reazioni in Dale... speravo di trovare la soluzione nelle pagine avanti, invece niente... tutto rimane in sospeso come la vita del protagonista, un povero malato di mente, fallito, vigliacco e codardo, sì... questo è Dale, ma potevi percepirlo già quando era in fase adolescenziale, non è cambiato poi così tanti... forse è peggiorato.

Chi sarà l'eroe di questa storia? Non io che la sto scrivendo. Io sono soltanto il Coro, faccio commenti sulla condotta dei personaggi, narro il semplice scorrere degli eventi.

Un'altra citazione di Duane... che oserei dire ci sta a pennello... 
Tocca al lettore giudicare e capire chi sarà davvero l'eroe di questa storia...
Un'altra cosa... strani personaggi... strani animali... che sembreranno essere letali... beh non è detto che alla fine sia proprio così...
NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE!
Alla prossima recensione!

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